NON E’ SOLO RAFTING: L’AVVENTURA DI UN TURISTA DIVENTATO CANOISTA di Marco Guerrieri
E’ a settembre 2009 che sono andato a Papasidero, in Calabria, per la prima volta. Non avevo mai fatto sport outdoor ma una locandina Rafting Adventure Lao, vista per caso, aveva incuriosito me ed un gruppo di amici.
Arrivato lì, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, il verde intenso delle ripide colline e le montagne in lontananza mi hanno immediatamente colpito con la loro bellezza. Scendendo dalla macchina ricordo di essere stato avvolto dal profumo del bosco in cui Papasidero è incastonato, non avrei mai immaginato di trovare una tale gemma, immersa nella natura, non troppo distante dalla mia vita cittadina.
Alla base rafting, accolti da Mariarosaria e Giulio, si respira un clima di festa, ma tra battute, risate e il dolce gorgoglio del fiume vicino, le guide rafting controllavano meticolosamente le attrezzature preparando tutti i partecipanti.
Giunti all’imbarco con la navetta, ad un passo dal museo archeologico della Grotta del Romito, una delle guide ha iniziato la spiegazione. Mentre ascoltavo, il cuore andava a mille per l’emozione alla vista dell’acqua trasparente del fiume Lao con le sue onde bianche. Il caldo sole della Calabria tra le fronde e ancora il forte profumo della vegetazione rigogliosa, mi facevano sentire la natura sulla pelle! Sono passati molti anni ma ricordo vividamente ogni istante della mia prima giornata di rafting, l’adrenalina ad ogni rapida, i tratti in cui il gommone viene dolcemente cullato dal fiume, le alte gole di roccia modellate dall’acqua in un tempo infinito, le risate, le urla, la pace dentro. E infine, il delizioso pranzo con gli amici in agriturismo dove il cibo ha il sapore della Calabria e della sua tradizione, del pane casereccio e dei fusilli fatti al ferretto, dei funghi e degli asparagi raccolti sulle montagne del Parco del Pollino.
A partire dalla primavera seguente, prima come cliente appassionato, poi come parte della famiglia Rafting Adventure Lao, sono tornato a Papasidero praticamente ogni fine settimana dei successivi 10 anni. La prima stagione l’ho trascorsa in gommone come equipaggio per imparare, poi ho chiesto a Giulio di fare un corso per diventare guida rafting. Giulio, esperto canoista e guida rafting, mi risponde: “Se vuoi diventare una guida, prima devi imparare ad andare in kayak. Ti insegna a leggere il fiume”.
Ho scoperto che il kayak, così come il rafting per le guide, richiede tanto impegno e preparazione. Bisogna conoscere il percorso, imparare a muoversi secondo le regole del fiume e aggiornarsi continuamente sulle tecniche di sicurezza.
E’ scoppiata una passione immensa condivisa da chiunque pratichi questi sport e, ancor di più, da chi ne ha fatto una professione. Una passione che nel Parco del Pollino non va in letargo al termine della calda stagione turistica ma che mi ha portato a conoscere il fiume Lao in qualsiasi stagione e condizione, persino in inverno con la neve o con la pioggia, con il fiume quasi secco o quasi in piena. Una passione indispensabile come l’allenamento costante per affrontare le rapide al meglio.
Ancora la stessa passione mi ha spinto fuori dai confini della Calabria. Ho cavalcato tanti fiumi di conformazioni differenti in Italia ma anche Francia e Slovenia. E poi ancora in Sudamerica: nel 2017 ho potuto cavalcare le onde dei grandi fiumi cileni fino al maestoso Rio Futaleufù.
E tuttavia ogni volta che torno in Calabria, nel paesaggio fiabesco del Parco del Pollino, sulle acque del mio amato Lao, rivivo le stesse identiche emozioni. Ritrovo luoghi antichi che regalano momenti di felicità, sorrisi accoglienti che mi fanno sentire a casa, occasioni preziose per godere del tempo a disposizione con persone care.
E’ curioso come una locandina vista casualmente anni prima mi abbia cambiato la vita. Mi ha regalato così tante emozioni, esperienze ed Amici. Ho realizzato sogni che non avevo mai nemmeno sognato.
Marco Guerrieri